L’Ivass rende noti oggi i dati relativi all’andamento delle polizze rc auto dal 2013 al 2017. Secondo l’Autorità i premi sarebbero diminuiti, in tale lasso di tempo, di oltre 100 Euro. Un dato lontanissimo dalla realtà che emerge dalle nostre rilevazioni: secondo il consueto monitoraggio dell’O.N.F. – Osservatorio Nazionale Federconsumatori che da oltre 10 anni raccoglie annualmente i costi delle polizze rc auto nelle principali città italiane (sia nei piccoli che nei grandi centri), dal 2013 al 2013 l’aumento è stato di 144,35 Euro annui, pari al +27%.
Per un veicolo di cilindrata 1.200, il costo medio delle polizze nel 2017 risulta pari a di 668,46 Euro annui (per un 50enne in 1 classe). Dati ancora lontanissimi dalla media europea. In tale contesto deteniamo il primato, oltre che per i conti correnti bancari più cari, anche per le polizze rc auto più onerose.
Ci auguriamo sia solo questione di tempo prima che tale divario si azzeri completamente: da troppi anni, infatti, gli automobilisti al Sud sono vessati da tariffe inaudite e ingiustificabili, che incidono in maniera pesante sulle proprie condizioni di vita.
Si tratta nella maggior parte dei casi dei parenti di persone decedute, che ignorano il fatto che i propri cari fossero titolari di polizze vita. In totale, nelle casse delle compagnie assicurative, giacciono circa 4 milioni di polizze potenzialmente dormienti nel nostro Paese. Si tratta di un numero elevatissimo.
È bene ricordare che si hanno dieci anni di tempo per riscuotere tali polizze: decorso tale termine l’importo confluisce in un fondo del Ministero delle Finanze. Chi rinvenisse una polizza propria o di un parente deceduto deve immediatamente chiederne la liquidazione alla compagnia emittente.
Se qualcuno avesse dubbi in merito alla possibile sottoscrizione di una polizza da parte di un parente deceduto può rivolgersi alle sedi della Federconsumatori per la necessaria assistenza.
Fonte: Federconsumatori